L’origine di questo coltello si perde nella notte dei tempi e sembra risalire all’epoca gallo-romana, poiché coltelli pieghevoli con lo stesso meccanismo e la stessa semplicità erano utilizzati nelle legioni di Cesare. Più vicino a noi, il Capucin è stato descritto in un libro scritto nel 1771 dal coltellinaio Jean-Jacques Perret: “L’Art du coutelier”. Il Capucin, così come lo conosciamo oggi, era ancora largamente utilizzato nel sud-ovest della Francia, e più in particolare nei Pirenei, nel XVIIᵉ secolo, dai pastori che andavano a prendere le loro lame dal fabbro e intagliavano i manici da un robusto pezzo di legno o da un corno di montone. A partire dal 1772, il Capucin fu prodotto da coltellinai di Foix e Saint-Étienne. Con l’avvento dei coltelli pieghevoli e del loro meccanismo a molla, verso la fine del XVIIIᵉ secolo, il Capucin fu gradualmente abbandonato e cadde nell’oblio.
All’inizio del XXᵉ secolo, il Capucin iniziò una timida ricomparsa nei laboratori GRAT di Foix e proprio nell’azienda Cognet. L’avventura è durata circa 80 anni, fino a quando è stata nuovamente abbandonata, questa volta per sempre, negli anni Ottanta. Fino a quando, alla fine degli anni ’90, Pierre Cognet ha ritrovato nella soffitta dell’officina scatole di lame Capucin e Montpellier. Forte di questo ritrovamento e considerando il tesoro che rappresentava, Pierre Cognet decise di ricostruire i Capucin e i Montpellier in modo identico utilizzando queste lame e soprattutto i progetti e i disegni originali dell’epoca. Lame in acciaio al carbonio XC75 a forma di foglia di salvia, manici monoblocco, cioè ricavati da un blocco di legno massiccio o di corno, rivetto e chiodo di arresto, il tutto realizzato a mano da un artigiano coltellinaio nello stile dell’epoca: tutto ciò è bastato per fare di questo coltello, che ha più di mille anni, un grande successo. Anche se il suo design e il suo assemblaggio possono sembrare piuttosto semplici, l’arte del coltellinaio sta nella sua regolazione meticolosa e nella sua finitura perfetta.
E’ molto improbabile che il nome di questo coltello risalga alle sue origini romane, ma sembra più probabile che sia stato ispirato dalla forma del manico che i pastori gli davano, che poteva ricordare un monaco cappuccino con il saio e il cappuccio. Nella solitudine dei pascoli estivi dei Pirenei, i pii pastori pregavano davanti ai loro coltelli, sui cui manici avevano avuto cura di raffigurare una croce con chiodi d’argento o di rame. Sebbene la tradizione delle croci sia gradualmente scomparsa con la diffusione del coltello in Francia e oltre, la forma del manico è rimasta. Produit à Thiers, France.
DIMENSIONI
LUNGHEZZA TOTALE 210MM
LUNGHEZZA DA CHIUSO 120MM
LUNGHEZZA LAMA 90MM
PESO 45G
